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domenica 31 maggio 2015

Mostra: Il Bel Paese - Ravenna

Ancora solo due settimane per poter
visitare questa mostra:


L'Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra
dai Macchiaioli ai Futuristi

Sede: Museo d'Arte della città di Ravenna
Via di Roma n. 13 - Ravenna

Periodo: dal 22 febbraio al 14 giugno 2015





Il Museo d’Arte della Città di Ravenna presenta una nuova mostra, finalizzata a documentare, attraverso più di 100 capolavori, il nostro Paese e le sue bellezze, in quel tratto di tempo, davvero cruciale, che va dall’epopea risorgimentale alla Grande Guerra.
"Il Bel Paese. L’Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi", come recita il titolo dell’esposizione, intende restituire, infatti, attraverso diverse sezioni tematiche, la rappresentazione del ’paesaggio’ italiano inteso in tutti i suoi aspetti, offrendo anche un palinsesto della società e della cultura dalle premesse dell’Unità alla partecipazione al primo conflitto mondiale, di cui proprio quest'anno cade il centenario.

George Housman Thomas
Garibaldi all'assedio di Roma (part.) - 1854

La mostra offre dunque una sequenza di documenti pittorici delle straordinarie bellezze paesaggistiche italiane, e insieme spaccati di vita quotidiana come specchio di diverse condizioni sociali, in un tempo di grandi trasformazioni -politiche, economiche, culturali- rappresentate dai maggiori artisti italiani, ma anche nella prospettiva eccentrica degli artisti stranieri calati nel nostro Paese per ammirarne e dipingerne le bellezze.

La mostra apre con un’ampia sezione introduttiva con la presenza di alcuni dei più noti dipinti di Induno, Fattori, Lega, Guaccimanni, dedicati all’epopea risorgimentale.

Ippolito Caffi
La girandola a Castel Sant'Angelo (part.) - s.d.

Si succederanno poi diversi altri capitoli di questo viaggio nel tempo lungo la nostra penisola, ma anche in sequenza di modelli espressivi, con dipinti dei maggiori artisti del tempo, come Fontanesi, Caffi, Lega, Costa, Induno, Bianchi, Palizzi, Previati, Segantini: vette alpine, vedute lacustri, i più ammirati paesaggi marini, e scorci tra i più pittoreschi delle città mete celebrate del Grand Tour, come Venezia, Firenze, Roma, Napoli, nelle diverse declinazioni degli interpreti di punta del secondo Ottocento italiano, nonché di diversi artisti stranieri.

Franz Richard Unterbergher
Una giornata di sole a Venezia (part.) - s.d.

Il Bel Paese sarà poi raccontato, oltre che per l’intrinseco fascino degli scorci naturali, nella straordinaria, inconfondibile compenetrazione di natura e sedimento culturale, memorie storiche, anche attraverso immagini suggestive di tradizioni e costumi, grazie ad opere di figure come Michetti, Signorini, Lega, Morbelli, con rappresentazioni della vita quotidiana di una società ancora rurale ma che lentamente si avvia all’industrializzazione, con artisti quali Fattori, Cannicci, Cammarano, Boccioni, per citare solo pochi nomi. A dar lustro ai molteplici aspetti del nostro Paese non mancherà la caratterizzazione di personaggi di diversa condizione sociale offerta da Lega, Cremona, De Nittis, Boldini, Zandomeneghi. Quasi un album di famiglia di oltre un secolo fa a memoria di ’come eravamo’.

Umberto Bocccioni
Donna in giardino (part.) - 1910

In questo anche la ricca sezione dedicata alla fotografia, praticamente dagli esordi alla sua progressiva affermazione, avrà una parte molto importante, con alcuni dei suoi storici pionieri.
La parte conclusiva sarà poi una sintesi di queste diverse sezioni, con opere realizzate tra il primo e il secondo decennio del ’900, che documentano le premesse divisioniste chiaramente innestate in un clima europeo, e l’avvento del Futurismo, l’avanguardia guidata da Filippo Tommaso Marinetti, con artisti quali Boccioni, Balla, Depero, Carrà, Russolo, decisi a spazzare via ogni residuo della cultura e della sensibilità ottocentesche, prima della Grande Guerra, vero spartiacque tra i due secoli.

Mosè Bianchi
Invito alla danza (part.)- 1870

domenica 10 maggio 2015

Festa della Mamma




In questo giorno dedicato alla mamma:

un affettuoso pensiero augurale a tutte le Mamme che stanno accompagnando i loro figli lungo il cammino della vita e a tutte le Mamme che ancora continuano a proteggerli dal Cielo;

auguri di grande felicità alla dolce fanciulla, Mammina ancora in boccio, che sta per rendermi nonna;

grande rimpianto e amore infinito per la mia Mamma, il cui ricordo indelebile sempre mi accompagna.

lunedì 4 maggio 2015

Hanno detto: sul lavoro

Nella Costituzione della Repubblica Italiana all'art. 1 così è stabilito:
 "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro."
e all'art. 4 ancora si ribadisce:
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto."

Non sembra anche a voi che i tanti, troppi, disoccupati italiani abbiano tutte le ragioni per sentirsi presi per i fondelli?



Sul tema del lavoro, tasto molto dolente in questi tempi di crisi, vi propongo una serie di citazioni, fra il serio e il faceto, di alcuni illustri personggi.

✿ Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.
(Aristotele)

✿ Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita.
(Confucio)

✿ Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno.
(Voltaire)

✿ In fin dei conti il lavoro è ancora il mezzo migliore di far passare la vita.
(Gustave Flaubert)

✿ Il lavoro è il rifugio di quelli che non hanno nient'altro di meglio da fare.
(Oscar Wilde)

✿ Il lavoro consiste in qualsiasi cosa una persona sia costretta a fare, mentre il gioco consiste in qualsiasi cosa quella stessa persona non sia affatto costretta a fare.
(Mark Twain)

✿ Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi.
(Joseph Conrad)

✿ Mi piace il lavoro, mi affascina completamente. Potrei rimanere seduto per ore a guardare qualcuno che lavora.
(Jerome K. Jerome)

✿ E' impossibile godere appieno dell'ozio  se non si ha un sacco di lavoro da fare.
(Jerome K. Jerome)

✿ Il lavoro d'equipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro.
(Arthur Bloch)


venerdì 1 maggio 2015

Il mio papà e il 1° Maggio


Tutti gli anni, nei giorni intorno al 25 Aprile e al 1° Maggio mi torna in mente, ancora più intenso, il ricordo di mio padre, per il quale queste ricorrenze civili avevano una particolare valenza, in ricordo delle sue lotte di gioventù.
Scendeva al mattino sbarbato di fresco e profumato di lozione dopobarba. Aveva indossato l'abito buono, con i pantaloni ben in piega, la camicia bianca, giacca e cravatta, scarpe ben lucidate e cappello.
Com'era bello il mio papà, così vestito a festa! E com'era orgoglioso, consapevole di aver contribuito anche lui, nel suo piccolo,  al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori.
Andava in piazza, dove si teneva la manifestazione celebrativa e quando tornava per il pranzo, immancabile gli spiccava all'occhiello della giacca un garofano rosso.

Un garofano rosso che ho voluto mettergli all'occhiello anche dopo che, vestito a festa, era stato deposto nella bara.

Mi manca tanto il mio papà, solo mi conforta il fatto che gli è stata risparmiata la mortificazione di vedere i suoi ideali così sminuiti e calpestati dai nostri governanti di oggi (e non faccio distinzione di fazione politica).
Non posso pensare quanto sarebbe frustrato oggi, lui che, credendoci, aveva lottato per il diritto al lavoro e per la rivendicazione di migliori condizioni per i lavoratori, sopportando per gli scioperi la decurtazione del suo già magro salario e sfidando le cariche e i manganelli della "celere" dell'allora ministro Scelba.

Al mio papà e ai suoi compagni di lotta che ci avevano davvero creduto, va un pensiero riconoscente per quanto erano riusciti ad ottenere in favore dei lavoratori e che noi, loro figli e nipoti, ci siamo ignominiosamente lasciati scippare.